Descrizione
Originaria dell’Asia minore e poi propagata in tutta Europa. Si dice si sia diffusa in Europa già durante l’età del bronzo e del ferro, ma le testimonianze più importanti sono le numerose citazioni di epoca romana e greca. Il primo a nominarla fu Omero nell’Iliade, mentre Pitagora ne diede un giudizio morale, proibendone il consumo ai seguaci. Alcuni sostengono che le fave fossero per i pitagorici la rappresentazione delle porte dell’Ade.
Erodoto riferisce invece che i sacerdoti egiziani non potessero mangiare le fave inquanto erano considerate cibo impuro. Pare che Pitagora fosse affetto da favismo. Nella storia le fave furono anche utilizzate nelle elezioni dei magistrati, come mezzo di calcolo, (Plutarco), suddivise in bianche e nere. Solo così venne a decadere l’ordine di astenersi alle fave, in quanto per Plutarco rinuniciare ad esse voleva dire astenersi dal voto. Poi Apicio nel “De Re coquinaria” ne raccontò alcune ricette, mentre nel Medioevo il consumo di fave divenne abitudine delle classi più povere. Con la scoperta dell’America iniziò il declino delle fave a favore del fagiolo.
Disponibilità
Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic |
Composizione e valore nutrizionale – valore per 100 g
parte edibile | kcal | proteine animali | proteine vegetali | carboidrati |
---|---|---|---|---|
26 g | 41 | 0 g | 5,2 g | 4,5 g |
grassi | fibre | ferro | calcio | vitamina C |
0,4 g | 5 g | 1,7 mg | 22 mg | 33 mg |
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