Agli

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Descrizione

Originario dell’Asia centrale, l’aglio è una delle piante coltivate di origine più antica. Appartiene alla famiglia delle lilacee e il suo frutto è costituito da tanti spicchi riuniti in un unico bulbo. Il forte odore penetrante e persistente ne costituisce la caratteristica più nota che lo rende inviso a molti . Fin dall’antichità l’aglio è stato apprezzato sia come alimento, che come pianta medicinale, fine a trovarne traccia in alcuni documenti in sanscrito e nel Codex Ebers (1550 a.C.) un papiro egiziano lungo venti metri.

 

Disponibilità

Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic

Composizione e valore nutrizionale – valore per 100 g

parte edibile kcal proteine animali proteine vegetali carboidrati
75 g 41 0 g 0,9 g 8,4 g
grassi fibre ferro calcio vitamina C
0,6 g 3,1 g 1,5 mg 14 mg 5 mg

L’aglio viene proposto come rimedio efficace contro il mal di testa, le punture degli insetti e per lenire i dolori. I risultati raggiunti dalla medicina egiziana, depurati da formule e riti magici furono ampiamente utilizzati in Grecia. Ippocrate, il più grande medico dell’antichità raccomanda in più occasioni di usare l’ aglio per le sue qualità medicinali. Plinio il Vecchio, (Roma, I secolo dopo Cristo) nella sua Historia Naturalis, ne indica i vari usi terapeutici è i legionari romani usavano l’aglio abitualmente come vermifugo, e per combattere varie malattie infettive. Un altro riferimento importante lo troviamo nell’Erbario di Urbino, un manoscritto del XVI secolo che è una preziosa raccolta di ricette che mescolano medicina popolare e conoscenze empiriche sulle virtù terapeutiche delle piante. Tuttavia, per avere un riscontro con una base scientifica più certa, bisogna risalire al secolo scorso. Nel 1858, Pasteur individua e definisce con certezza le qualità antibiotiche dell’aglio. Agli inizi del nostro secolo, poi Albert Schweitzer lo usa in Africa come solo rimedio contro la dissenteria. Successivamente l’impiego viene esteso anche per combattere epidemie di tifo, difterite, tubercolosi e perfino colera. Studi epidemiologici condotti recentemente in Cina (dove l’uso dell’aglio risale almeno a 3000 anni fa) indicano una significativa diminuzione del rischio del cancro allo stomaco negli abitanti della provincia di Shandong, abituali consumatori di aglio e di altre lilacee.

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